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Forum Schola Philosophica Hermetica Christiana
QUESTO E' UN FORUM DEDICATO AI SOLI MEMBRI ISCRITTI,COME UN CENACOLO DELLO SPIRITO CI INCONTRIAMO PER ESPORRE LE NOSTRE OPINIONI SPIRTUALI CHE ,COME LUCE IRRADIA DAI NOSTRI CUORI AFFINCHE' NON MANCHI MAI IN TUTTI NOI IL LUME DEGLI ANTICHI FRATELLI CHE HANNO PERCORSO QUESTA SCIA, E SOPRATUTTO L'AMORE DEL PIU' GRANDE MAESTRO VIVENTE IN TERRA GESU' CRISTO FIGLIO DI DIO E DIO NELLA TRINITA'.UFOINVADERS
http://digilander.libero.it/ufoinvaders/
Questo sito non intende dare una panoramica sul fenomeno ufologico e sulle abduction,non è nato per dare ulteriori informazioni su avvistamenti ufo e rapimenti alieni,ma esso si occupa del lato trascendentale del problema,ovvero metafisico basato su conoscenze di dottrine esoteriche che da sole possono dare luce e chiarimenti su un fenomeno antico ma che oggi si sta facendo una banale confusione,tanto semplice quanto complessa ma,che basta per fuorviare gli sprovveduti e farli cadere in una mera conoscenza e liberazione dal problema alieno.
Il problema alieno è lo stesso del problema degli antichi dei e demoni,ed esso è nato ed ha causa e fondamento fin dalle e nelle origini della specie umana. ma proprio su questo argomento mitico delle antiche scritture e dei racconti mitici su dei,angeli,demoni,spiriti e la stessa creazione che si sta creando una specie di filosofia e conoscenza odierna che va al di là della corrente new age e che si confonde con teorie quantistiche assogettando tutto di quanto è trascendentale,che va oltre la materia,oltre la stessa virtualità del nostro intelletto,in unico paniero di argomenti misti e pericolosamente confusionarie e devianti della causa dell'Anima e della Coscienza umana che ne sono poi i principali soggetti dell'esame in corso.
Si sta trascinando l’antico sapere della conoscenza che mira alla consapevolezza di sé ad un sistema,ad un circuito chiuso di conoscenze che vanno nel ramo della scienza della fisica e della quantistica,non solo si tenda di spiegare e far comprendere che Anima è la luce che passa attraverso una superficie scomponendosi nei vari colori e che basta aggiustare e dare il proprio colore RGB alle componenti spirituali per arrivare a esorcizzare forme aliene e parassiti. Ma qui si trascura che la luce dell’Anima,la sua Energia è un qualcosa che va ben oltre il piano della luce solare,che essa non può essere scambiata a flottiglie di fotoni o altre elementi ,ma che la sua residenza è allo stesso tempo essenza,natura e personalità,ma soprattutto Volere d’Essere qualcosa,capace di creare ciò che la natura crea. L’Anima è una forza,una potenza assieme allo Spirito e non è mai isolata da sola ma sempre accompagnato da quest’ultimo,in quanto dal loro rapporto nasce la Coscienza,la consapevolezza del proprio Volere ,la consapevolezza della propria Volontà a creare tutto da se stessa.
In questo sito,noi proviamo a dare un po di luce,di quella luce che tutti cercano in cui è presente la Verità. Ma la Verità non deve essere una conoscenza scientifica che tenta di spiegare l’anima con le sue teorie e ne l'anima è la sua teoria ,perché la Verità è Essere se stessi nella conoscenza dell’Essere,ossia che ciò che si conosce si è,come si è Anima e non si detiene l’anima,così secondo la scuola ermetica,si è ciò che si conosce,e se ciò che si conosce è Dio … allora bisogna essere Dio,ma non perché l’energia divina,l’anima è in noi: ma perché si è consapevoli che il pensiero di Dio,prima dell’anima e dello spirito è presente già in noi che aspetta solo di essere creativo in tutti i sensi e nel vero senso della parola.
il nostro sito proporrà delle indicative che si rifanno alla conoscenza iniziatica ermetica in grado di esporre il problema di Dio,dell'anima,della coscienza,degli esseri spirituali e non dotati di tecnologie scientifiche materiali,quali gli alieni extraterrestri,degli angeli dei demoni e degli antichi dei,ma soprattutto darà una chiave interpretativa e definitiva sulla figura di Cristo di cui molti lo hanno scambiato per un alieno o un extraterrestre che salverà il mondo,ma l'indirizzo è che non bisogna salvare il mondo,ma cambiare la natura dell'uomo che lo abita. E la figura di Cristo,volendo in senso religioso,esoterico,ma anche in quella descritta da anime di certi addotti,è l'unico che può dare questa iniziativa di risveglio della coscienza,in quanto non è la scienza fisica che salverà l'uomo,ma la potenza spirituale,e di cui per cambiare l'uomo,lo si deve fare in senso di coscienza,di anima e: non meccanicamente.
inoltre il sito esporrà partendo dal principio della genesi dell'uomo terrestre,tutta la verità aliena connessa e interventatrice,di intruso,di invasore nella storia e nella vita dell'uomo,creandosi deo o dei nascosti dietro la nuvola della religione. Partendo già dagli antichi miti mesopotamici sumeri,babilonesi,ebrei,ed infine col cristianesimo l'ultima religione di cui essi si fanno scudo dietro l'ignoranza della fede dei buoni cattolici,arriveremo ai giorni nostri dietro il mistero che avvolge la Beata Vergine Maria madre del Cristo e dei credenti della chiesa cattolica. verto va detto che la chiesa cristiana non è un invenzione aliena,ma un utilità cui essi cammuffano i loro intrighi. Anche perchè stiamo parlando di coloro che un tempo venivano chiamati demoni,acerrimi nemici giurati dell'uomo: poi alla fine vedremo il perchè.
A. Da Villanova - Liber Perfecti Magisterii
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A. Da Villanova - Liber Perfecti Magisterii
COME PROMESSO...
INTRODUZIONE
La presente traduzione del F- -l o-s -F- l- -o rum, o Libro del Perfetto Magistero, è stata ottenuta dalla comparazione di versioni differenti della stessa opera; versioni che presentano fra loro notevoli divergenze. Non è, quindi, la traduzione acritica e letterale di " un solo testo, ma è una specie di opera di restauro fatta nel tentativo di rendere la nostra versione il
più possibile completa e comprensibile. Non ci è stato possibile agire diversamente, perchè tutti i testi da noi consultati hanno subito dei tagli e delle riduzioni in certe loro parti, ad opera, presumibilmente, dei vari trascrittori o stampatori e non sempre queste operazioni sono riuscite felicemente. È stato così necessario reinserire in certi punti le parti tolte, al fine di rendere intelligibile il tutto. Non ci è infatti sembrato il caso di lasciare delle oscurità inutili che si sarebbero aggiunte a quelle che un testo simile ha già per sua natura, ed abbiamo anche cercato di favorire il lettore, correggendo errori o imprecisioni dovute a probabili refusi tipografici, e cercando, ovunque fosse possibile, di rendere nel migliore dei modi certi passaggi involuti: permettendoci una certa libertà di traduzione.
La nostra unica preoccupazione, è stata quella di conservare e completare, ove fosse necessario, il senso alchèmico e il simbolismo dell'opera, mentre ci è stata del tutto estranea ogni velleità filologica o accademica.
Questo testo, infatti, pur essendo stato scritto all'incirca nel 1300, può ancora oggi fornire utili indicazioni a coloro che per rara vocazione volessero calcare la Via dello Spirito. I1 suo linguaggio oscuro può a molti apparire sconcertante, inducendo i più tiepidi a rinunciare allo sforzo necessario per penetrare oltre l'allegoria e il simbolo e giungere fino alla realtà da essi adombrata. Tuttavia, l'utilità di tale sforzo resta indiscussa e, la prova di ciò, è data dall'odierno diffondersi di sempre più numerose contraffazioni delle vie spirituali.
Una conoscenza adeguata, foss'anche solo teorica, dei procedimenti iniziatici dell'Arte Regia, metterebbe infatti al riparo delle suggestioni occultistiche e pseudo-iniziatiche in genere, fornendo anche un livello ed una dignità superiori, in ragione della misura della propria conoscenza in ordine a queste realtà'. Si tratta infatti di abbandonare il punto di vista materiale, proprio al mondo delle cose morte, per giungere alla conquista del vivente mondo dello spirito, e ci teniamo a sottolineare che non si tratta di conquiste fatte nella propria fantasia, ma della acquisizione di superiori stati dell'essere che portano con sé modi diversi e oggettivi di percezione e d'azione.
Tali superiori possibilità, non sono aperte indistintamente a tutti, ma richiedono una speciale qualificazione Ciò spiega, perchè gli Alchimisti si servissero di un gergo metallurgico talvolta così oscuro da scoraggiare anche il profano più erudito, ed in effetti, tale precauzione non appare superflua, specie se si considera il notevole numero di coloro che senza la minima qualificazione si gettarono sui loro scritti generando il curioso fenomeno dei "soffiatori". L'uso del gergo metallurgico, si spiega anche con altre necessità e, a parte quelle già indicate nella prefazione, ci sembra il caso di soffermarci un momento su quella che potremmo definire: analogica. Occorre tenere presente, che quando si vuole trasmettere un dato insegnamento a persone che non ne hanno alcuna conoscenza, uno dei procedimenti più comuni a cui si può ricorrere per favorire tale assimilazione, è quello degli esempi e delle similitudini. Essendo l'Alchimia una scienza spirituale il cui dominio si estende oltre il sensibile, tali accorgimenti erano e sono tanto più necessari, in quanto essa deve fornire delle indicazioni che siano di guida e di orientamento per l'esperienza di stati estracorporei I suoi simboli, che debbono essere intesi sub specie interioritatis, potranno così avviare alla diretta esperienza del sovrasensibile, fornendo i dati necessari per la giusta pratica. Ricordiamo perciò agli interessati che, come dicono gli Alchimisti, - le nostre operazioni non si fanno con le mani, consigliando anche di non porre mano all'Opera se non si conoscono adeguatamente le sostanze e i procedimenti.
Arnaldo infatti, nell'opera che qui presentiamo, si dilunga nelle prime pagine a chiarire gli svariati errori in cui sono incorsi gli insipienti, precisando in seguito quale sia il giusto modo di procedere. Le ripetizioni potranno talvolta sembrare eccessive, ma se si considera che i "soffiatori" e gli pseudo-iniziati sono al giorno d'oggi tutt'altro che scomparsi, vi sarebbe semmai da aggiornare l'elenco con una nuova casistica4. Noi, infatti, non neghiamo che l'Alchimia possa fornire delle applicazioni accessorie, ma ne neghiamo il valore ai fini di una conquista spirituale che non ha bisogno di prendere esempio da procedimenti manuali per poter essere realizzata. Quello che si può apprendere da procedimenti esteriori, lo si ritrova già spiegato nelle opere alchemiche, ci si può quindi risparmiare del lavoro e della fatica inutile. Ciò che invece non è spiegato nelle opere alchemiche, e cioè gli esercizi e le tecniche teurgiche e realizzative che di solito vengono trasmesse e insegnate per via orale, non verrà certo appreso affumicandosi gli occhi o bruciandosi le mani. È sufficiente invece tenere presente la regola dell'analogia, e, dai testi, si potranno trarre tutte le indicazioni possibili per applicarsi alla pratica di tale scienza. Si potrà così comprendere che distillare avrà il significato di rendere sottile lo spesso, e ciò varrà ad esempio per le facoltà di percezione. Mondare il Mercurio, significherà detergere dall'anima le passioni e le imperfezioni dell'io. Le parti combustibili (dovute al solfo volgare) saranno così, l'animosità, l'irritabilità, l'istintività, il fuoco passionale etc.
Le parti terrose saranno la superficialità, il cinismo, l'ottusità, la pigrizia etc. Le umidità superflue, saranno sempre e di nuovo, altre imperfezioni e passioni, come gli attaccamenti, i sentimentalismi, la tragicità, il pessimismo, la depressione etc.
Le dosi corrisponderanno nell'opera interiore alle quantità di attivo e passivo che dovranno permettere un perfetto equilibrio, poichè, se una eccessiva dosatura sulfurea impedirà l'apertura spirituale, un eccesso mercuriale aprirà verso il sub-cosciente ed il mondo del medium e dei visionari. Sarà quindi opportuno, che la disciplina preparatoria venga portata a fondo con scrupolo, giungendo concretamente, e non nella fantasia, ad una superiorità effettiva sul mondo delle contingenze e ad un reale dominio di sé.
Si dovrà anche procedere ad una purificazione dell'orecchio del cuore, facendosi nel sentire liberi e aperti non sovrapponendo alle impressioni i propri giudizi, ma lasciando che gli esseri e le cose parlino da soli, esprimendo così la loro vera natura Occorrerà anche dominare la tendenza del pensiero a passare da un argomento ad un altro secondo gli impulsi istintivi e le fantasie del momento, dando ad esso la caratteristica solare propria ad un pensiero cosciente. fatto, questo che unitamente ad una volontà pura e assoluta, priva di desiderio e di sforzo, che sappia rendersi un vero atto dello spirito, permetterà di costituire un nucleo aureo, la coscienza di un potere intellettuale centrale, che dovrà sussistere alle trasformazioni ontologiche ed al venir meno del supporto corporeo. Ciò, è: il Nostro Oro. Se poi si ritiene troppo difficile capire che il Solfo è l'Anima, il Mercurio è lo Spirito, l'Arsenico è ad un tempo volontà e virilità spirituale, che 1'Atanòr è nello stesso alchimista, che l'Uovo Filosofico è il caos iniziale, il vaso e la materia prima, che la terra è il corpo, che l'acqua è il mercurio-spirito, salvo che indichi un' "umidità" superflua; che l'aria è il mercurio ignificato ossia non il mercurio ordinario in rapporto con la terra-corpo, ma quello in rapporto con il solfo-anima, allora sarà meglio applicarsi con maggior impegno alle opere di Arnaldo o di Filalete, di Sendivogio o del Trevisano, di Geber o di Morieno, o Artefio, o Braccesco; di Flamel o di Raimondo Lullo, di Zosimo o Basilio Valentino, di S. Tommaso, Alberto Magno, Trismosin, Pernety, Della Riviera, Paracelso e tanti altri, che con i soli nomi dei Maestri dell'Arte si potrebbe riempire un libro. Tanti, che seppure questa scienza non è facile, tuttavia non si può certo dire che sia illusoria o impossibile. Si incolpi quindi sé stessi dell'eventuale incapacità a capire e crescere, o si sappia, se tale è il proprio volere, prendere, come Mithra, il toro per le corna e ricondurlo alla caverna ove verrà ucciso.
Agli altri, a coloro che preferiscono le pantofole e il televisore, nonchè l'opinare gratuito su cose che non conoscono, vengano lasciate le consolazioni domestiche, i romanzi fantastici, gli svaghi che servono per ammazzare il tempo e la sicurezza di un mondo creduto esclusivamente materiale. Coloro che non si sono ancora spenti, sappiano però, che anche nella migliore ipotesi, il materialismo non è altro che la filosofia dei morti.
"...la loro cieca vita è tanto bassa che
invidiosi son d'ogni altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
(Dante, Inferno III: 47-5 1)
"Non v'accorgete, voi, che noi siam vermi
nati a formar l'angelica farfalla,
che vola alla giustizia senza schermi?"
(Dante, Purgatorio X, 123-126)
ARNALDO DA VILLANOVA
LIBER PERFECTI MAGISTERII
CAPITOLO I
Sappi, o carissimo, che in ogni cosa creata sotto il Cielo vi sono quattro elementi, non per vista, ma per virtù ed i Filosofi, sotto il velame della scienza degli elementi, hanno rivelata questa Scienza (l'Alchimia).
Coloro che non ne hanno compreso il senso hanno operato con sangue, capelli, uova e urina, nonché con molte altre cose2 e, da esse, hanno estratto innanzitutto i quattro elementi, e, con essi, compirono l'opera, separando prima per distillazione dalle cose anzidette l'acqua chiara, poi l'olio dalla superficie citrina, il quale, dicono contenga fuoco e aria, mentre sul fondo rimane la terra nera. Successivamente lavano la terra con l'acqua e la sbiancano imbevendola, cuocendola e distillando la sua acqua tante volte finchè la terra si fa bianca. In
seguito, rimettono l'olio preparato col fuoco, imbevendo e distillando, finchè la detta terra non assorbe il tutto, cioè l'acqua, l'olio e la tintura, e la loro fantasia non sia soddisfatta.
Successivamente prendono questa Terra, ovvero, cenere, e ne fanno la proiezione sopra un corpo fuso, cioè sopra del rame o altro e non trovano cosa alcuna perchè il tutto è pura fantasia. E fanno tutto questo secondo quanto i filosofi hanno detto nei loro libri, attenendosi alla lettera. Ed essi sono caduti in errore e non hanno trovato l'entrata. E la causa dei loro errori è che essi non hanno operato con la giusta materia, poichè è certo che dall'uomo non si genera se non l'uomo, né dal cavallo, se non il cavallo e, similmente, dagli altri animali non si generano se non cose simili a loro. Essendo dunque queste sostanze così diverse dalla natura dei metalli, è impossibile che da esse si faccia la generazione dei metalli stessi, perchè i metalli non si generano se non dal proprio seme e, una volta trovato il vero seme dei metalli, abbiamo tutto il Magistero; ma non si trova in una cosa ciò che non può esservi. Allo stesso modo, non vi è del metallo nei capelli e in altre cose simili. È detto d'altronde che il seme e l'origine dei metalli è il Mercurio, e questo è certo, e tutti i filosofi lo affermano, ed anche l'uso della ragione lo insegna, come mostrerò in seguito.
Ma queste cose anzidette, cioè il sangue, i capelli, le uova ed altre simili cose, non sono argento vivo; dunque, da esse è impossibile la generazione ovvero la trasmutazione dei metalli: non sono infatti queste cose predette il nostro lapis, quand'anche si usino come esempi. Vi sono poi altri che prendono quattro spiriti, che vengono nominati, secondo la lettera: solfo, arsenico, sale ammoniaco e mercurio: e li dicono spiriti, perchè dal fuoco fuggono e volano in fumo. E prendono questi, in luogo dei quattro elementi, vedendo che i filosofi dicono nei loro libri che la scienza sta negli spiriti, e li sublimano con una sublimazione volgare, non filosofica, e li fanno ascendere affinchè siano di natura aerea; in seguito, li fissano cuocendoli e calcinandoli, affinchè siano di natura terrea; poi li solvono afinchè siano di natura acquea e successivamente li distillano affinchè divengano di natura
ignea; e questi compongono secondo i libri, alla lettera, credendo di avere la scienza degli elementi.
Ed un simile composto lo proiettano sopra un corpo imperfetto e non trovano cosa alcuna. E la causa del loro errore è una, ed è che questi non sono il seme dei metalli perfetti o imperfetti, fatta eccezione per il Mercurio e il Solfo che è il loro coagulo, e da questa coagulazione non possono attingere i nostri elementi. Essi infatti sono composti dalle virtù della natura in un grande lasso di tempo, tale, che la vita umana non può durare abbastanza.
Dunque, è impossibile che da essi sia fatta la generazione dei metalli o la loro trasmutazione. E la causa è che il solfo e l'arsenico in questo fuoco bruciano e si riducono in carbone; in che modo dunque si aspetterà da ciò cosa buona? Dunque, è cosa manifesta a chi guarda sottilmente che né queste cose di per sé, né congiunte con corpi, né miste con olii estratti da uova, sangue, capelli, urina o altre cose vegetabili, né miste tra di loro, sono il nostro lapis ovvero la nostra medicina. Questo, per le ragioni anzidette; poichè nella generazione dell'uomo non si mescola cosa alcuna, né nella generazione dell'animale o della pianta, ma ciò si fa con i suoi propri semi. Perciò il nostro Magistero non ha bisogno di alcuna mescolanza estranea. Vi sono anche coloro che credono di trovare la scienza nei sali o negli allumi e li solvono, calcinano, coagulano, fondono e preparano; altri fanno per sé medesimi la proiezione sopra corpi imperfetti; altri ancora li mescolano assieme con gli spiriti e con corpi preparati, ma nella proiezione non trovano nulla e la causa dei loro errori è simile a quelle precedenti. Vi sono poi altri che credono di ricavare la Medicina dai soli metalli e li preparano calcinando, solvendo, congelando, e poi li proiettano sopra un corpo, ma anch'essi sono ingannati; ed il loro errore è che non hanno tolto dal principio il seme dei metalli, ma hanno preso il corpo così com'è nella sua natura. Coloro che intuiscono più sottilmente, hanno considerato il Mercurio il principio dei metalli, e la loro origine nel calore cocente del Solfo; sublimarono attraverso il Mercurio poi fissarono, dissolsero e congelarono; infine, proiettarono, e non trovarono nulla. E la causa del loro errore è, che il seme maschile non giova né da frutto, se non si mette nella matrice femminile.
Così anche il Mercurio, che è il seme, non giova se non si mette nella matrice dei corpi affinchè sia nutrito e maturi. Alcuni l'hanno mischiato col corpo amalgamandolo e l'hanno lavato tanto tempo con acqua dolce che infine ne è derivato un corpo mondo, ed hanno cotto sino alla fine credendo che l'argento vivo si mescoli con tale corpo, ma non hanno ottenuta cosa alcuna perchè hanno trovato un corpo immondo ed il Mercurio è svanito. E la causa del loro errore, è che il seme non si congiunge con il corpo se non mediante la Luna, perché l’Anima è il mediatore tra lo Spirito e il corpo e li congiunge tra loro. L’Anima è il fermento; infatti, così come l’Anima vivifica il corpo dell’uomo, così il fermento vivifica il corpo morto e totalmente alterato dalla sua natura; onde l’Anima ottiene il principato esercitando le sue virtù. Circa poi il fermento, si dirà più sotto cosa esso sia. Alcuni mischiarono i corpi imperfetti con i corpo perfetti e li esaminarono credendo che quello che è buono e puro nei corpi imperfetti rimanga con i perfetti, e i residui invece svaniscano. Ma non vedendo tali cose, perché sono illusi, vengono ad essi cattivi pensieri. La causa del loro errore, è che ciò che corrompe i corpi imperfetti ne impedisce il perfezionamento. Qui bisognerebbe avere una doppia virtù; un prima che separasse la terra sulfurea che arde nel misto, ed un’altra che convertisse alla sua natura quella che è già separata; ma il corpo nella sua crassezza non può avere questa virtù. Tutto questo, lo hanno tentato in molti operando in modo comune, e anch’io l’ho tentato, e si sono stupiti disperando della scienza e abbandonando il magistero per debolezza d’intelletto. Ma ora, voglio che tu sappia che la materia di tutti i metalli e il loro seme, è il Mercurio cotto inspessito nel ventre della terra, cuocendolo il calore sulfureo e generando diversi metalli secondo la varietà del Solfo e la sua quantità nella Terra. La materia di quelli è però essenzialmente la stessa, sono soltanto diversi nell’accidente e cioè in maggiore o minore cottura, ardente o più temperata e su questo convengono tutti i Filosofi e questo ancora più apertamente io ti dichiaro, poichè è cosa certa che tutto è di quella natura nella quale si risolve. Per esempio, il ghiaccio, ovvero la neve, si trasforma in acqua mediante il calore, quindi è stata prima acqua che neve o ghiaccio; perciò, poichè tutti i metalli si convertono in argento vivo debbono in precedenza essere stati argento vivo. I1 modo di trasformarli in detto argento vivo lo mostrerò più sotto.
Presupposto poi che il metallo si possa risolvere in argento vivo, viene dissolta l'opinione di coloro che affermano che le specie dei metalli non possono essere trasmutate; ciò, è vero soltanto se esse non vengono ridotte alla loro materia prima. Inoltre, il ridurli alla prima materia è cosa facile, e lo dimostrerò più avanti; dunque: la trasmutazione è facile e possibile nei metalli, ed allo stesso modo io ti dimostro che è anche possibile la moltiplicazione di questi perchè ogni cosa che nasce e cresce si moltiplica, come si vede nelle piante e negli alberi, poiché da un grano se ne fanno mille e da un albero procedono tanti rami, dai frutti dei quali ne deriveranno altri in quantità indefinita, crescendo così il loro numero e moltiplicandosi. Ora, poichè i metalli nascono nella terra e in essa crescono, è dunque possibile il loro aumento e la loro moltiplicazione indefinita. Io ti ho dunque mostrato, se tu hai capito le cose che ho detto, gli errori di tutti coloro che operano in modo comune, unitamente alle loro cause. Ho anche affermato ciò che è invece vero, con dimostrazione chiara ed evidente. Adesso, con l'aiuto di Dio, passiamo alla pratica.
CAPITOLO II
Continua
INTRODUZIONE
La presente traduzione del F- -l o-s -F- l- -o rum, o Libro del Perfetto Magistero, è stata ottenuta dalla comparazione di versioni differenti della stessa opera; versioni che presentano fra loro notevoli divergenze. Non è, quindi, la traduzione acritica e letterale di " un solo testo, ma è una specie di opera di restauro fatta nel tentativo di rendere la nostra versione il
più possibile completa e comprensibile. Non ci è stato possibile agire diversamente, perchè tutti i testi da noi consultati hanno subito dei tagli e delle riduzioni in certe loro parti, ad opera, presumibilmente, dei vari trascrittori o stampatori e non sempre queste operazioni sono riuscite felicemente. È stato così necessario reinserire in certi punti le parti tolte, al fine di rendere intelligibile il tutto. Non ci è infatti sembrato il caso di lasciare delle oscurità inutili che si sarebbero aggiunte a quelle che un testo simile ha già per sua natura, ed abbiamo anche cercato di favorire il lettore, correggendo errori o imprecisioni dovute a probabili refusi tipografici, e cercando, ovunque fosse possibile, di rendere nel migliore dei modi certi passaggi involuti: permettendoci una certa libertà di traduzione.
La nostra unica preoccupazione, è stata quella di conservare e completare, ove fosse necessario, il senso alchèmico e il simbolismo dell'opera, mentre ci è stata del tutto estranea ogni velleità filologica o accademica.
Questo testo, infatti, pur essendo stato scritto all'incirca nel 1300, può ancora oggi fornire utili indicazioni a coloro che per rara vocazione volessero calcare la Via dello Spirito. I1 suo linguaggio oscuro può a molti apparire sconcertante, inducendo i più tiepidi a rinunciare allo sforzo necessario per penetrare oltre l'allegoria e il simbolo e giungere fino alla realtà da essi adombrata. Tuttavia, l'utilità di tale sforzo resta indiscussa e, la prova di ciò, è data dall'odierno diffondersi di sempre più numerose contraffazioni delle vie spirituali.
Una conoscenza adeguata, foss'anche solo teorica, dei procedimenti iniziatici dell'Arte Regia, metterebbe infatti al riparo delle suggestioni occultistiche e pseudo-iniziatiche in genere, fornendo anche un livello ed una dignità superiori, in ragione della misura della propria conoscenza in ordine a queste realtà'. Si tratta infatti di abbandonare il punto di vista materiale, proprio al mondo delle cose morte, per giungere alla conquista del vivente mondo dello spirito, e ci teniamo a sottolineare che non si tratta di conquiste fatte nella propria fantasia, ma della acquisizione di superiori stati dell'essere che portano con sé modi diversi e oggettivi di percezione e d'azione.
Tali superiori possibilità, non sono aperte indistintamente a tutti, ma richiedono una speciale qualificazione Ciò spiega, perchè gli Alchimisti si servissero di un gergo metallurgico talvolta così oscuro da scoraggiare anche il profano più erudito, ed in effetti, tale precauzione non appare superflua, specie se si considera il notevole numero di coloro che senza la minima qualificazione si gettarono sui loro scritti generando il curioso fenomeno dei "soffiatori". L'uso del gergo metallurgico, si spiega anche con altre necessità e, a parte quelle già indicate nella prefazione, ci sembra il caso di soffermarci un momento su quella che potremmo definire: analogica. Occorre tenere presente, che quando si vuole trasmettere un dato insegnamento a persone che non ne hanno alcuna conoscenza, uno dei procedimenti più comuni a cui si può ricorrere per favorire tale assimilazione, è quello degli esempi e delle similitudini. Essendo l'Alchimia una scienza spirituale il cui dominio si estende oltre il sensibile, tali accorgimenti erano e sono tanto più necessari, in quanto essa deve fornire delle indicazioni che siano di guida e di orientamento per l'esperienza di stati estracorporei I suoi simboli, che debbono essere intesi sub specie interioritatis, potranno così avviare alla diretta esperienza del sovrasensibile, fornendo i dati necessari per la giusta pratica. Ricordiamo perciò agli interessati che, come dicono gli Alchimisti, - le nostre operazioni non si fanno con le mani, consigliando anche di non porre mano all'Opera se non si conoscono adeguatamente le sostanze e i procedimenti.
Arnaldo infatti, nell'opera che qui presentiamo, si dilunga nelle prime pagine a chiarire gli svariati errori in cui sono incorsi gli insipienti, precisando in seguito quale sia il giusto modo di procedere. Le ripetizioni potranno talvolta sembrare eccessive, ma se si considera che i "soffiatori" e gli pseudo-iniziati sono al giorno d'oggi tutt'altro che scomparsi, vi sarebbe semmai da aggiornare l'elenco con una nuova casistica4. Noi, infatti, non neghiamo che l'Alchimia possa fornire delle applicazioni accessorie, ma ne neghiamo il valore ai fini di una conquista spirituale che non ha bisogno di prendere esempio da procedimenti manuali per poter essere realizzata. Quello che si può apprendere da procedimenti esteriori, lo si ritrova già spiegato nelle opere alchemiche, ci si può quindi risparmiare del lavoro e della fatica inutile. Ciò che invece non è spiegato nelle opere alchemiche, e cioè gli esercizi e le tecniche teurgiche e realizzative che di solito vengono trasmesse e insegnate per via orale, non verrà certo appreso affumicandosi gli occhi o bruciandosi le mani. È sufficiente invece tenere presente la regola dell'analogia, e, dai testi, si potranno trarre tutte le indicazioni possibili per applicarsi alla pratica di tale scienza. Si potrà così comprendere che distillare avrà il significato di rendere sottile lo spesso, e ciò varrà ad esempio per le facoltà di percezione. Mondare il Mercurio, significherà detergere dall'anima le passioni e le imperfezioni dell'io. Le parti combustibili (dovute al solfo volgare) saranno così, l'animosità, l'irritabilità, l'istintività, il fuoco passionale etc.
Le parti terrose saranno la superficialità, il cinismo, l'ottusità, la pigrizia etc. Le umidità superflue, saranno sempre e di nuovo, altre imperfezioni e passioni, come gli attaccamenti, i sentimentalismi, la tragicità, il pessimismo, la depressione etc.
Le dosi corrisponderanno nell'opera interiore alle quantità di attivo e passivo che dovranno permettere un perfetto equilibrio, poichè, se una eccessiva dosatura sulfurea impedirà l'apertura spirituale, un eccesso mercuriale aprirà verso il sub-cosciente ed il mondo del medium e dei visionari. Sarà quindi opportuno, che la disciplina preparatoria venga portata a fondo con scrupolo, giungendo concretamente, e non nella fantasia, ad una superiorità effettiva sul mondo delle contingenze e ad un reale dominio di sé.
Si dovrà anche procedere ad una purificazione dell'orecchio del cuore, facendosi nel sentire liberi e aperti non sovrapponendo alle impressioni i propri giudizi, ma lasciando che gli esseri e le cose parlino da soli, esprimendo così la loro vera natura Occorrerà anche dominare la tendenza del pensiero a passare da un argomento ad un altro secondo gli impulsi istintivi e le fantasie del momento, dando ad esso la caratteristica solare propria ad un pensiero cosciente. fatto, questo che unitamente ad una volontà pura e assoluta, priva di desiderio e di sforzo, che sappia rendersi un vero atto dello spirito, permetterà di costituire un nucleo aureo, la coscienza di un potere intellettuale centrale, che dovrà sussistere alle trasformazioni ontologiche ed al venir meno del supporto corporeo. Ciò, è: il Nostro Oro. Se poi si ritiene troppo difficile capire che il Solfo è l'Anima, il Mercurio è lo Spirito, l'Arsenico è ad un tempo volontà e virilità spirituale, che 1'Atanòr è nello stesso alchimista, che l'Uovo Filosofico è il caos iniziale, il vaso e la materia prima, che la terra è il corpo, che l'acqua è il mercurio-spirito, salvo che indichi un' "umidità" superflua; che l'aria è il mercurio ignificato ossia non il mercurio ordinario in rapporto con la terra-corpo, ma quello in rapporto con il solfo-anima, allora sarà meglio applicarsi con maggior impegno alle opere di Arnaldo o di Filalete, di Sendivogio o del Trevisano, di Geber o di Morieno, o Artefio, o Braccesco; di Flamel o di Raimondo Lullo, di Zosimo o Basilio Valentino, di S. Tommaso, Alberto Magno, Trismosin, Pernety, Della Riviera, Paracelso e tanti altri, che con i soli nomi dei Maestri dell'Arte si potrebbe riempire un libro. Tanti, che seppure questa scienza non è facile, tuttavia non si può certo dire che sia illusoria o impossibile. Si incolpi quindi sé stessi dell'eventuale incapacità a capire e crescere, o si sappia, se tale è il proprio volere, prendere, come Mithra, il toro per le corna e ricondurlo alla caverna ove verrà ucciso.
Agli altri, a coloro che preferiscono le pantofole e il televisore, nonchè l'opinare gratuito su cose che non conoscono, vengano lasciate le consolazioni domestiche, i romanzi fantastici, gli svaghi che servono per ammazzare il tempo e la sicurezza di un mondo creduto esclusivamente materiale. Coloro che non si sono ancora spenti, sappiano però, che anche nella migliore ipotesi, il materialismo non è altro che la filosofia dei morti.
"...la loro cieca vita è tanto bassa che
invidiosi son d'ogni altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
(Dante, Inferno III: 47-5 1)
"Non v'accorgete, voi, che noi siam vermi
nati a formar l'angelica farfalla,
che vola alla giustizia senza schermi?"
(Dante, Purgatorio X, 123-126)
ARNALDO DA VILLANOVA
LIBER PERFECTI MAGISTERII
CAPITOLO I
Sappi, o carissimo, che in ogni cosa creata sotto il Cielo vi sono quattro elementi, non per vista, ma per virtù ed i Filosofi, sotto il velame della scienza degli elementi, hanno rivelata questa Scienza (l'Alchimia).
Coloro che non ne hanno compreso il senso hanno operato con sangue, capelli, uova e urina, nonché con molte altre cose2 e, da esse, hanno estratto innanzitutto i quattro elementi, e, con essi, compirono l'opera, separando prima per distillazione dalle cose anzidette l'acqua chiara, poi l'olio dalla superficie citrina, il quale, dicono contenga fuoco e aria, mentre sul fondo rimane la terra nera. Successivamente lavano la terra con l'acqua e la sbiancano imbevendola, cuocendola e distillando la sua acqua tante volte finchè la terra si fa bianca. In
seguito, rimettono l'olio preparato col fuoco, imbevendo e distillando, finchè la detta terra non assorbe il tutto, cioè l'acqua, l'olio e la tintura, e la loro fantasia non sia soddisfatta.
Successivamente prendono questa Terra, ovvero, cenere, e ne fanno la proiezione sopra un corpo fuso, cioè sopra del rame o altro e non trovano cosa alcuna perchè il tutto è pura fantasia. E fanno tutto questo secondo quanto i filosofi hanno detto nei loro libri, attenendosi alla lettera. Ed essi sono caduti in errore e non hanno trovato l'entrata. E la causa dei loro errori è che essi non hanno operato con la giusta materia, poichè è certo che dall'uomo non si genera se non l'uomo, né dal cavallo, se non il cavallo e, similmente, dagli altri animali non si generano se non cose simili a loro. Essendo dunque queste sostanze così diverse dalla natura dei metalli, è impossibile che da esse si faccia la generazione dei metalli stessi, perchè i metalli non si generano se non dal proprio seme e, una volta trovato il vero seme dei metalli, abbiamo tutto il Magistero; ma non si trova in una cosa ciò che non può esservi. Allo stesso modo, non vi è del metallo nei capelli e in altre cose simili. È detto d'altronde che il seme e l'origine dei metalli è il Mercurio, e questo è certo, e tutti i filosofi lo affermano, ed anche l'uso della ragione lo insegna, come mostrerò in seguito.
Ma queste cose anzidette, cioè il sangue, i capelli, le uova ed altre simili cose, non sono argento vivo; dunque, da esse è impossibile la generazione ovvero la trasmutazione dei metalli: non sono infatti queste cose predette il nostro lapis, quand'anche si usino come esempi. Vi sono poi altri che prendono quattro spiriti, che vengono nominati, secondo la lettera: solfo, arsenico, sale ammoniaco e mercurio: e li dicono spiriti, perchè dal fuoco fuggono e volano in fumo. E prendono questi, in luogo dei quattro elementi, vedendo che i filosofi dicono nei loro libri che la scienza sta negli spiriti, e li sublimano con una sublimazione volgare, non filosofica, e li fanno ascendere affinchè siano di natura aerea; in seguito, li fissano cuocendoli e calcinandoli, affinchè siano di natura terrea; poi li solvono afinchè siano di natura acquea e successivamente li distillano affinchè divengano di natura
ignea; e questi compongono secondo i libri, alla lettera, credendo di avere la scienza degli elementi.
Ed un simile composto lo proiettano sopra un corpo imperfetto e non trovano cosa alcuna. E la causa del loro errore è una, ed è che questi non sono il seme dei metalli perfetti o imperfetti, fatta eccezione per il Mercurio e il Solfo che è il loro coagulo, e da questa coagulazione non possono attingere i nostri elementi. Essi infatti sono composti dalle virtù della natura in un grande lasso di tempo, tale, che la vita umana non può durare abbastanza.
Dunque, è impossibile che da essi sia fatta la generazione dei metalli o la loro trasmutazione. E la causa è che il solfo e l'arsenico in questo fuoco bruciano e si riducono in carbone; in che modo dunque si aspetterà da ciò cosa buona? Dunque, è cosa manifesta a chi guarda sottilmente che né queste cose di per sé, né congiunte con corpi, né miste con olii estratti da uova, sangue, capelli, urina o altre cose vegetabili, né miste tra di loro, sono il nostro lapis ovvero la nostra medicina. Questo, per le ragioni anzidette; poichè nella generazione dell'uomo non si mescola cosa alcuna, né nella generazione dell'animale o della pianta, ma ciò si fa con i suoi propri semi. Perciò il nostro Magistero non ha bisogno di alcuna mescolanza estranea. Vi sono anche coloro che credono di trovare la scienza nei sali o negli allumi e li solvono, calcinano, coagulano, fondono e preparano; altri fanno per sé medesimi la proiezione sopra corpi imperfetti; altri ancora li mescolano assieme con gli spiriti e con corpi preparati, ma nella proiezione non trovano nulla e la causa dei loro errori è simile a quelle precedenti. Vi sono poi altri che credono di ricavare la Medicina dai soli metalli e li preparano calcinando, solvendo, congelando, e poi li proiettano sopra un corpo, ma anch'essi sono ingannati; ed il loro errore è che non hanno tolto dal principio il seme dei metalli, ma hanno preso il corpo così com'è nella sua natura. Coloro che intuiscono più sottilmente, hanno considerato il Mercurio il principio dei metalli, e la loro origine nel calore cocente del Solfo; sublimarono attraverso il Mercurio poi fissarono, dissolsero e congelarono; infine, proiettarono, e non trovarono nulla. E la causa del loro errore è, che il seme maschile non giova né da frutto, se non si mette nella matrice femminile.
Così anche il Mercurio, che è il seme, non giova se non si mette nella matrice dei corpi affinchè sia nutrito e maturi. Alcuni l'hanno mischiato col corpo amalgamandolo e l'hanno lavato tanto tempo con acqua dolce che infine ne è derivato un corpo mondo, ed hanno cotto sino alla fine credendo che l'argento vivo si mescoli con tale corpo, ma non hanno ottenuta cosa alcuna perchè hanno trovato un corpo immondo ed il Mercurio è svanito. E la causa del loro errore, è che il seme non si congiunge con il corpo se non mediante la Luna, perché l’Anima è il mediatore tra lo Spirito e il corpo e li congiunge tra loro. L’Anima è il fermento; infatti, così come l’Anima vivifica il corpo dell’uomo, così il fermento vivifica il corpo morto e totalmente alterato dalla sua natura; onde l’Anima ottiene il principato esercitando le sue virtù. Circa poi il fermento, si dirà più sotto cosa esso sia. Alcuni mischiarono i corpi imperfetti con i corpo perfetti e li esaminarono credendo che quello che è buono e puro nei corpi imperfetti rimanga con i perfetti, e i residui invece svaniscano. Ma non vedendo tali cose, perché sono illusi, vengono ad essi cattivi pensieri. La causa del loro errore, è che ciò che corrompe i corpi imperfetti ne impedisce il perfezionamento. Qui bisognerebbe avere una doppia virtù; un prima che separasse la terra sulfurea che arde nel misto, ed un’altra che convertisse alla sua natura quella che è già separata; ma il corpo nella sua crassezza non può avere questa virtù. Tutto questo, lo hanno tentato in molti operando in modo comune, e anch’io l’ho tentato, e si sono stupiti disperando della scienza e abbandonando il magistero per debolezza d’intelletto. Ma ora, voglio che tu sappia che la materia di tutti i metalli e il loro seme, è il Mercurio cotto inspessito nel ventre della terra, cuocendolo il calore sulfureo e generando diversi metalli secondo la varietà del Solfo e la sua quantità nella Terra. La materia di quelli è però essenzialmente la stessa, sono soltanto diversi nell’accidente e cioè in maggiore o minore cottura, ardente o più temperata e su questo convengono tutti i Filosofi e questo ancora più apertamente io ti dichiaro, poichè è cosa certa che tutto è di quella natura nella quale si risolve. Per esempio, il ghiaccio, ovvero la neve, si trasforma in acqua mediante il calore, quindi è stata prima acqua che neve o ghiaccio; perciò, poichè tutti i metalli si convertono in argento vivo debbono in precedenza essere stati argento vivo. I1 modo di trasformarli in detto argento vivo lo mostrerò più sotto.
Presupposto poi che il metallo si possa risolvere in argento vivo, viene dissolta l'opinione di coloro che affermano che le specie dei metalli non possono essere trasmutate; ciò, è vero soltanto se esse non vengono ridotte alla loro materia prima. Inoltre, il ridurli alla prima materia è cosa facile, e lo dimostrerò più avanti; dunque: la trasmutazione è facile e possibile nei metalli, ed allo stesso modo io ti dimostro che è anche possibile la moltiplicazione di questi perchè ogni cosa che nasce e cresce si moltiplica, come si vede nelle piante e negli alberi, poiché da un grano se ne fanno mille e da un albero procedono tanti rami, dai frutti dei quali ne deriveranno altri in quantità indefinita, crescendo così il loro numero e moltiplicandosi. Ora, poichè i metalli nascono nella terra e in essa crescono, è dunque possibile il loro aumento e la loro moltiplicazione indefinita. Io ti ho dunque mostrato, se tu hai capito le cose che ho detto, gli errori di tutti coloro che operano in modo comune, unitamente alle loro cause. Ho anche affermato ciò che è invece vero, con dimostrazione chiara ed evidente. Adesso, con l'aiuto di Dio, passiamo alla pratica.
CAPITOLO II
Continua
Alessandro-
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II e III capitolo e conclusione
CAPITOLO II
Se vogliamo pervenire al Perfetto Magistero, occorre innanzi tutto che abbiamo un lapis filosofico puro e mondo, preso così com’è nella sua miniera senza aggiunte o sottrazioni, e che lo sublimiamo e da esso estraiamo ciò che è puro e chiaro, facendolo poi scendere, distillare, calcinare, sciogliere, congelare, fissare e incerare. Questa, è tutta la pratica e la riduzione alla materia prima, ed in altro modo non si fa né la generazione né la moltiplicazione. Presta quindi attenzione a quanto abbiamo scritto. Ti dico infatti, o carissimo, che innanzi tutto bisogna ridurre i corpi allo loro materia prima, affinchè si faccia la generazione e la moltiplicazione. Presta quindi attenzione a ciò che ti descrivo.
Prendi una libbra di rame in limatura monda e mescolala con quattro libbre di mercurio; trita nel mortaio con poco sale e aceto finchè si amalgamino assieme. Quando il rame sarà ben congiunto, aggiungi acqua di vita in buona quantità, e cioè, dodici parti di questa acqua di vita, così che, se la massa sarà di una libbra, l'acqua di vita sarà dodici libbre. Poni il tutto in un orinale e mettilo sopra un debole fuoco di cenere lentissimo, che stia sotto di esso per un giorno naturale. Dopo, lascialo raffreddare e quando sarà freddo, cola la tua acqua e tutte le cose che sono in essa con un panno di lino, affinchè esca e passi per il panno quello che sarà disciolto, mentre ciò che è solo rammollito non passerà per il filtro; uscirà quindi solo ciò che potrà passare e che poi dovrà essere messo da parte, mentre quello che è rimasto nel panno verrà rimesso un'altra volta sul fuoco, con nuova acqua, dentro il vaso suddetto. Qui dovrà restare un giorno e una notte come già è stato fatto e verrà poi colato nel modo indicato più sopra. Tutto questo dovrà essere fatto più volte, finchè il tutto non sarà ritornato all'acqua, cioè alla materia prima che è il Mercurio. Una volta che questo sia stato fatto, prendi il tutto, ponilo in un vaso di vetro e mettilo a cuocere a fuoco lento fino a che vedrai nella superficie una nerezza apparente, la quale rimuoverai più sottilmente che ti sarà possibile e ripeterai l'operazione cuocendo e togliendo la nerezza dalla superficie, fino a che non appaia più nerezza alcuna e l'acqua rimanga chiara. Avrai così i due principali elementi: l'Acqua e la Terra. In seguito, prendi codesta terra e la nerezza che hai raccolto e mettila in un vaso di vetro versando sopra di essa la predetta acqua finchè non la sommerga. Cuoci poi a fuoco lento per quattro giorni, ed ancora, dopo di ciò, aggiungi acqua e cuoci, continuando così sino a che la terra non divenga bianca e chiara. Questo è ciò che dissero i Filosofi: Questa Terra con l'acqua si putrefà e viene mondata, e quando sarà mondata, con l'aiuto di Dio condurrete a buon fine tutto il Magistero. Questa terra, essendo mondata e chiarificata, ovvero sbiancata come si è detto mediante l'acqua, con quest'acqua, tramite il calore, sarà coagulata e inspessita. Dovrai poi cuocere con fuoco forte questa terra coagulata e inspessita con la sua acqua, ma non si dovrà aggiungere altra acqua. Cuocerai in una cucurbita vitrea cui verrà sovrapposto un alambicco di vetro, fino a che tutto ciò che vi sarà di acqueo ascenda al lambicco e la terra resti calcinata. Prendi poi del fermento che sia della specie che vuoi, la quarta parte; perciò, se sarà una libbra di corpo perfetto, prendi tre once di fermento. Invero, il fermento dell'oro è oro, e il fermento dell'argento è argento; e questo fermento si discioglie e fermenta con la terra, così come è fatto di terra; nello stesso modo è preparato con ordine e con essa è congiunto. Imbevi poi con la predetta acqua e fa cuocere per tre giorni o più. Fatto questo , imbevi ancora con la sua acqua e fa cuocere come prima,
replicando tante volte finchè questi due si riducano in uno; ciò saprai, quando nei medesimi il colore non varia più. Allora, sopra di loro infondi l'anzidetta acqua, una parte dopo l'altra, a poco a poco, fino a che assorbirà di essa quanto potrà. Infondi sempre nuova acqua perché in questa congiunzione di spirito e di corpo, con quelli si mischia l'anima, affinchè divengano una stessa cosa, e i corpi si trasmutino nella loro natura. I1 germe così si congiunge con i suddetti corpi mondi e puri, mentre prima non poteva per la loro natura crassa e immonda; ora invece, si congiunge e in essi cresce e aumenta.
CAPITOLO III
Ora ritornerò, carissimo, alle cose dette prima, applicando singolarmente su di esse le parole dei Filosofi antichi che furono esposte in oscure parabole. Ciò farò in modo tale, che dirai di capire le parole dei Filosofi attraverso quello che io dico. La prima parola, è la riduzione dei corpi in argento vivo; e questo è ciò che i Filosofi hanno chiamato soluzione, la quale, è il fondamento dell’Arte. E’ parola dei Filosofi: - Se non solverete i corpi lavorerete invano. Di questa soluzione, ha parlato Parmenide nel libro della Turba. Se avessero letto questo libro e l’avessero compreso, saprebbero che l’acqua è permanente, ma, senza il SUO corpo col quale è congiunta e fatta una cosa sola, non potrebbe esserlo. Non dunque l'acqua dei corpi dei Filosofi in nuvola, ma la conversione di essi in acqua, dalla quale furono creati, ossia argento vivo, che si converte col gelo in acqua limpida quale fu precedentemente. Ecco che, per grazia di Dio, tu hai un elemento che è l’Acqua. La seconda parola, è che vi sia la Terra. E questo i filosofi dissero: - Dall'impurità dell'acqua si genera la terra -; perchè le fecce dell'acqua che rimangono nel fondo del vaso i Filosofi le hanno chiamate Terra. Così dunque hai, secondo altri, l'elemento che si chiama Terra. La terza parola, è la purificazione della Terra. Di questa purificazione, il filosofo Morieno dice: Questa terra si putrefà con l'acqua e si purifica, e quando sarà mondata, tutto il Magistero, con l'aiuto di Dio, verrà compiuto. Di questo parlò anche Pheyrer nel libro della Turba: - Congiungi il secco con l'umido, cioè la Terra con l'Acqua -. Ecco che hai l'Acqua per se stessa e la Terra imbiancata con l’acqua. La quarta parola è: l'acqua può evaporare per distillazione o sublimazione, per la quale sublimazione, ovvero ascensione la stessa terra si fa aerea essendo prima il tutto inspessito con la terra e coagulato. E così, hai la Terra, l'Acqua e l'Aria. E questo è ciò che disse Filete nel libro della Turba: - Il secco sbiancato si arde nel fuoco fino a che da lui esce lo spirito che in esso si trova e che si chiama cenere d'Hermete -E il filosofo Miseris: - La terra calcinata che resta nel fondo del vaso è di natura ignea. Abbiamo così, nelle preparazioni anzidette, quattro elementi. Dunque, questa terra calcinata è quella della quale così dice il filosofo Miseris: - Non tenete in poco conto la cenere che sta nel luogo inferiore perchè in essa è il diadema del cuore che rimane In seguito poni il fermento con la predetta terra, perchè i filosofi dicono che il fermento è l'Anima; e il corpo umano, senza il suo fermento, ovvero, senza la sua Anima, non vale nulla, ed è così anche per noi, perchè il fermento è il corpo, come già prima si è spiegato, e converte le altre cose alla sua natura. Sappi anche, che sono fermento soltanto il Sole e la Luna, ossia l'oro e l'argento, che sono appropriati a questi pianeti. Infatti, così come il Sole e la Luna dominano sopra gli altri pianeti, allo stesso modo questi due corpi dominano sopra gli altri e li convertono alla loro natura, ed è per questo che da molti sono chiamati Fermento. Bisogna dunque che si introduca il Fermento nei corpi, perchè è la loro anima. E questo è ciò che disse Morieno: - Se non monderai il corpo immondo e non lo farai bianco, ed in esso non metterai l'anima, non avrai realizzata cosa alcuna in questo Magisteroh -. Si fa dunque la congiunzione del fermento con il corpo mondo, ed allora lo spirito, quando si congiunge, si rallegra con quelli, perchè sono mondati della loro natura grossolana e sono divenuti sottili. E questo disse Ascano nel libro della Turba: - Lo spirito non si congiunge con i corpi sino a che non siano perfettamente purgati delle loro immondizie -.E nell'ora della congiunzione si vedono le massime l meraviglie, perchè tutti i colori del mondo appaiono nell'operare; tanti, che mai si possono immaginare. Ed il corpo imperfetto, si colora di una colorazione ferma mediante il fermento; ed il fermento è 1'Anima.
Lo Spirito, si congiunge con il corpo mediante l'Anima, e si lega e si converte insieme con quello nel colore del fermento e diviene una sola cosa con quelli. Dalle cose suddette appare, a chi guarda sottilmente, che i Filosofi con le loro oscurissime parole hanno detto cose vere. Gli stessi Filosofi, dicono infatti nei loro libri che il nostro Lapis è di quattro elementi, perché agli stessi elementi lo hanno comparato. È già stato spiegato prima in qual modo si abbiano i quattro elementi. Hanno detto anche che il nostro Lapis è composto di corpo, anima e spirito; e hanno affermato il vero, perchè hanno paragonato il corpo imperfetto al corpo, e lo hanno fatto perchè il corpo è infermo. Hanno detto che l'Acqua è spirito, ed essa, è veramente spirito. Hanno detto che il fermento è l'Anima; perchè, come si è detto sopra, esso dà la vita perfetta al corpo imperfetto che prima non l'aveva e produce una forma migliore. Alcuni Filosofi hanno anche detto: - Se non riducete i corpi, a che divengano incorporei, cioè non corpi, non avete ancora trovate le regole per operare con i corpi; ed hanno detto il vero. Infatti, prima si fa l'Acqua, ossia l'argento vivo, p e così si fa l'incorporeo, poi con la congiunzione dello spirito, l'acqua si fa corpo E per questo che alcuni hanno detto: Converti le nature e troverai quello che cerchi. Questo è vero, perchè nel nostro Magistero prima facciamo sottile lo spesso, cioè trasformiamo il corpo in acqua; poi dell'acqua, che è cosa umida, facciamo Terra, che è cosa secca e così convertiamo le nature facendo il-corporale spirituale, e lo spirituale corporale, così come si è detto. E facciamo quello che è sopra come quello che è di sotto, e quello che è di sotto come quello che è di sopraI2; cioè lo spirito lo facciamo corpo, e il corpo spirito; come all'inizio dell'operazione, ossia nella soluzione, si fa che quello che è di sotto sia come quello che è di sopra e tutto si convertirà in Terra. È dunque reso manifesto dalle cose predette che il "nostro Lapis", sono i quattro elementi, e lo sono l'anima, il corpo e lo spirito , e il nostro Lapis, come dicono alcuni Filosofi, si fa di una sola cosa con un'altra, e certamente dicono il vero, perché tutto il Mistero si fa con l'acqua nostra, e di quella, e per quella. Infatti, essa solve gli stessi corpi, come di sopra si è detto, non con quella soluzione come credono gli ignoranti - che converte in acqua di nuvole", ma con vera soluzione filosofica. Questa, converte prima in acqua, della quale sono state inizialmente, perchè la stessa acqua calcina i corpi e li riduce in terra; poi la stessa acqua riduce i corpi in cenere. Essa incenerisce, imbianca, monda; e Morieno, giustamente dice che Azoth e Ignis lavano Latone lo mondano e gli tolgono totalmente le sue oscurità. Latone è un corpo immondo, Azoth è l'argento vivo, e congiunge corpi diversi se preparato nel modo anzidetto, con una tale congiunzione, che non potrà la potenza del fuoco separarli, né lo potranno tentativi e prove diverse. Esso difende dalla combustione del fuoco, e mette uno di quelli in un altro, e sublima i corpi, ma non con sublimazione volgare come intendono gli idioti; questi credono infatti che sublimare sia far ascendere di sopra per forza di fuoco. È per questo che prendono i corpi calcinati e li mischiano con gli spiriti sublimati: cioè col mercurio, l'arsenico e il sale ammoniaco. Con fuoco forte e subitaneo fanno ascendere i corpi con gli spiriti, e dicono poi che così i corpi sono sublimati, ma si sono ingannti e rimangono delusi, perchè dopo li ritrovano più immondi di prima. Sappi dunque, che il nostro sublimare, non è ascendere di sopra, ma il sublimare dei Filosofi è di fare di una cosa vile una cosa preziosa, e di una cosa bassa e corrotta, una cosa alta e grande, cioè pura. Così noi diciamo: - Questo uomo è sublimato; cioè elevato in dignità. Così diciamo: - I corpi sono sublimati, cioè resi sottili e trasformati in altra natura, alta, pura, monda e nobilissima. Da ciò ne deriva che, presso i Filosofi, sublimare è rendere sottile, mondare, purgare, sbiancare e rendere rosso, e tutto questo lo fa l'acqua nostra benedetta. Così dunque intendi la nostra sublimazione, ed anche il nostro discendere, distillare, calcinare, solvere,
congelare, fissare, incerare; e tutto questo si fa per il beneficio della nostra acqua benedetta, ed in questo molti si sono ingannati. L'acqua nostra, mortifica, vivifica e fa apparire per primo il colore nero nella mortificazione del corpo, mentre si converte in terra; poi appaiono molti e diversi colori prima dell'imbiancare, ma il fine di tutti è 1'Albedo. Nella congiunzione del corpo appaiono invero tantissimi colori, tanti che l'uomo non può immaginare. E diviene evidente che il nostro Magistero è una cosa sola e si fa con una sola; ed è di quattro cose come si è detto, ed è di tre cose come si è detto sopra. Sappi quindi carissimo, che i Filosofi hanno moltiplicato i nomi del nostro Lapis per nasconderlo, e lo hanno detto corporeo e spirituale, ed in verità non hanno mentito, come possono comprendere i sapienti. In esso è il corpo e lo spirito, e il corpo è fatto spirituale nella soluzione, così come lo abbiamo precedentemente spiegato. E lo spirito è fatto corporale nella sua congiunzione con il corpo perfetto ed il fermento. In questo modo lo hanno definito alcuni Filosofi, e come disse Eximeo nel libro della Turba: - Voi tutti che ricercate la scienza, sappiate che non vi è vera tintura, se non quella che si fa col nostro rame; e vi hanno posto molteplici nomi, affinchè dagli insipienti venisse inteso in un certo modo. Nondimeno l'Opera è una sola, ed è la stessa per tutti. Morieno dice poi che il nostro Magistero si assomiglia, nella sua progressione, alla creazione dell'uomo, perchè prima vi è l'unione, poi la concezione, poi l'impregnazione; come quarta cosa la nascita e, quinto, segue il nutrimento. Queste parole io ti farò intendere se sarai attento e sollecito. I1 nostro seme, che è l'argento vivo, con la terra si congiunge a corpo imperfetto; questa terra, la diciamo nostra, perchè la terra è la madre di tutti gli elementi, e ciò chiamiamo quindi unione. Quando poi la terra comincia a trattenere molto argento vivo, chiamiamo ciò concezione. Opera allora il maschio nella femmina, cioè l'argento vivo nella terra. Questo è ciò che dicono i Filosofi, ossia, che il nostro Magistero non è altro che il maschio e la femmina è la loro congiunzione. Nell'argento vivo domina l'acqua e, la terra, cresce, si motiplica ed aumenta, e questo avviene quando la terra s'imbianca, allora si dice: impregnazione,perchè la terra è già impregnata. In seguito il fermento si congiunge con il corpo imperfetto preparato come si è detto, affinchè si facciano una cosa sola nel colore e nell'aspetto, e questo viene chiamato nascita. È nato allora il nostro Lapis, e questo nato, è dai Filosofi chiamato Re. Onde, dice il Filosofo nel libro della Turba: - Onorate il nostro Re che viene dal Fuoco coronato di diadema, e nutritelo finchè pervenga all'età perfetta. Suo padre è il Sole e la Luna è sua madre. La Luna prendono come corpo imperfetto, il Sole invece come corpo perfetto. Dunque, da ultimo viene il nutrimento, finchè aumenti in grande misura. I1 suo nutrimento, è del suo latte e seme, del quale è stato inizialmente. S'imbeva il Mercurio tante volte, finchè abbia quanto basti, cioè sino alla perfezione che è il fine dell'Opera nostra.
CONCLUSIONE
Carissimo, tu puoi dunque, per le cose dette, facilmente intendere tutte le oscure parole dei Filosofi, e conoscerai che esse convergono e saprai che non vi è altro Magistero se non quello che ti ho esposto. Inizialmente, carissimo, hai la soluzione del corpo e la riduzione dello stesso alla materia prima. Poi hai la conversione dello stesso in terra; in seguito vi è lo sbiancamento e la trasformazione in aria. Infatti, distillando l'umidità che in quello si trova, si fa aereo e ascende. Poi discende, e la terra rimane calcinata, ed è allora di natura ignea. Hai anche la congiunzione di questi, l'uno con l’altro, ed hai anche la commistione dell’anima, del corpo e dello spirito insieme, e la conversione tra loro. Hai la moltiplicazione, la cui utilità è maggiore di quanto si possa con la ragione intendere.
UN FORTE ABBRACCIO COME SEMPRE
Alessandro
Se vogliamo pervenire al Perfetto Magistero, occorre innanzi tutto che abbiamo un lapis filosofico puro e mondo, preso così com’è nella sua miniera senza aggiunte o sottrazioni, e che lo sublimiamo e da esso estraiamo ciò che è puro e chiaro, facendolo poi scendere, distillare, calcinare, sciogliere, congelare, fissare e incerare. Questa, è tutta la pratica e la riduzione alla materia prima, ed in altro modo non si fa né la generazione né la moltiplicazione. Presta quindi attenzione a quanto abbiamo scritto. Ti dico infatti, o carissimo, che innanzi tutto bisogna ridurre i corpi allo loro materia prima, affinchè si faccia la generazione e la moltiplicazione. Presta quindi attenzione a ciò che ti descrivo.
Prendi una libbra di rame in limatura monda e mescolala con quattro libbre di mercurio; trita nel mortaio con poco sale e aceto finchè si amalgamino assieme. Quando il rame sarà ben congiunto, aggiungi acqua di vita in buona quantità, e cioè, dodici parti di questa acqua di vita, così che, se la massa sarà di una libbra, l'acqua di vita sarà dodici libbre. Poni il tutto in un orinale e mettilo sopra un debole fuoco di cenere lentissimo, che stia sotto di esso per un giorno naturale. Dopo, lascialo raffreddare e quando sarà freddo, cola la tua acqua e tutte le cose che sono in essa con un panno di lino, affinchè esca e passi per il panno quello che sarà disciolto, mentre ciò che è solo rammollito non passerà per il filtro; uscirà quindi solo ciò che potrà passare e che poi dovrà essere messo da parte, mentre quello che è rimasto nel panno verrà rimesso un'altra volta sul fuoco, con nuova acqua, dentro il vaso suddetto. Qui dovrà restare un giorno e una notte come già è stato fatto e verrà poi colato nel modo indicato più sopra. Tutto questo dovrà essere fatto più volte, finchè il tutto non sarà ritornato all'acqua, cioè alla materia prima che è il Mercurio. Una volta che questo sia stato fatto, prendi il tutto, ponilo in un vaso di vetro e mettilo a cuocere a fuoco lento fino a che vedrai nella superficie una nerezza apparente, la quale rimuoverai più sottilmente che ti sarà possibile e ripeterai l'operazione cuocendo e togliendo la nerezza dalla superficie, fino a che non appaia più nerezza alcuna e l'acqua rimanga chiara. Avrai così i due principali elementi: l'Acqua e la Terra. In seguito, prendi codesta terra e la nerezza che hai raccolto e mettila in un vaso di vetro versando sopra di essa la predetta acqua finchè non la sommerga. Cuoci poi a fuoco lento per quattro giorni, ed ancora, dopo di ciò, aggiungi acqua e cuoci, continuando così sino a che la terra non divenga bianca e chiara. Questo è ciò che dissero i Filosofi: Questa Terra con l'acqua si putrefà e viene mondata, e quando sarà mondata, con l'aiuto di Dio condurrete a buon fine tutto il Magistero. Questa terra, essendo mondata e chiarificata, ovvero sbiancata come si è detto mediante l'acqua, con quest'acqua, tramite il calore, sarà coagulata e inspessita. Dovrai poi cuocere con fuoco forte questa terra coagulata e inspessita con la sua acqua, ma non si dovrà aggiungere altra acqua. Cuocerai in una cucurbita vitrea cui verrà sovrapposto un alambicco di vetro, fino a che tutto ciò che vi sarà di acqueo ascenda al lambicco e la terra resti calcinata. Prendi poi del fermento che sia della specie che vuoi, la quarta parte; perciò, se sarà una libbra di corpo perfetto, prendi tre once di fermento. Invero, il fermento dell'oro è oro, e il fermento dell'argento è argento; e questo fermento si discioglie e fermenta con la terra, così come è fatto di terra; nello stesso modo è preparato con ordine e con essa è congiunto. Imbevi poi con la predetta acqua e fa cuocere per tre giorni o più. Fatto questo , imbevi ancora con la sua acqua e fa cuocere come prima,
replicando tante volte finchè questi due si riducano in uno; ciò saprai, quando nei medesimi il colore non varia più. Allora, sopra di loro infondi l'anzidetta acqua, una parte dopo l'altra, a poco a poco, fino a che assorbirà di essa quanto potrà. Infondi sempre nuova acqua perché in questa congiunzione di spirito e di corpo, con quelli si mischia l'anima, affinchè divengano una stessa cosa, e i corpi si trasmutino nella loro natura. I1 germe così si congiunge con i suddetti corpi mondi e puri, mentre prima non poteva per la loro natura crassa e immonda; ora invece, si congiunge e in essi cresce e aumenta.
CAPITOLO III
Ora ritornerò, carissimo, alle cose dette prima, applicando singolarmente su di esse le parole dei Filosofi antichi che furono esposte in oscure parabole. Ciò farò in modo tale, che dirai di capire le parole dei Filosofi attraverso quello che io dico. La prima parola, è la riduzione dei corpi in argento vivo; e questo è ciò che i Filosofi hanno chiamato soluzione, la quale, è il fondamento dell’Arte. E’ parola dei Filosofi: - Se non solverete i corpi lavorerete invano. Di questa soluzione, ha parlato Parmenide nel libro della Turba. Se avessero letto questo libro e l’avessero compreso, saprebbero che l’acqua è permanente, ma, senza il SUO corpo col quale è congiunta e fatta una cosa sola, non potrebbe esserlo. Non dunque l'acqua dei corpi dei Filosofi in nuvola, ma la conversione di essi in acqua, dalla quale furono creati, ossia argento vivo, che si converte col gelo in acqua limpida quale fu precedentemente. Ecco che, per grazia di Dio, tu hai un elemento che è l’Acqua. La seconda parola, è che vi sia la Terra. E questo i filosofi dissero: - Dall'impurità dell'acqua si genera la terra -; perchè le fecce dell'acqua che rimangono nel fondo del vaso i Filosofi le hanno chiamate Terra. Così dunque hai, secondo altri, l'elemento che si chiama Terra. La terza parola, è la purificazione della Terra. Di questa purificazione, il filosofo Morieno dice: Questa terra si putrefà con l'acqua e si purifica, e quando sarà mondata, tutto il Magistero, con l'aiuto di Dio, verrà compiuto. Di questo parlò anche Pheyrer nel libro della Turba: - Congiungi il secco con l'umido, cioè la Terra con l'Acqua -. Ecco che hai l'Acqua per se stessa e la Terra imbiancata con l’acqua. La quarta parola è: l'acqua può evaporare per distillazione o sublimazione, per la quale sublimazione, ovvero ascensione la stessa terra si fa aerea essendo prima il tutto inspessito con la terra e coagulato. E così, hai la Terra, l'Acqua e l'Aria. E questo è ciò che disse Filete nel libro della Turba: - Il secco sbiancato si arde nel fuoco fino a che da lui esce lo spirito che in esso si trova e che si chiama cenere d'Hermete -E il filosofo Miseris: - La terra calcinata che resta nel fondo del vaso è di natura ignea. Abbiamo così, nelle preparazioni anzidette, quattro elementi. Dunque, questa terra calcinata è quella della quale così dice il filosofo Miseris: - Non tenete in poco conto la cenere che sta nel luogo inferiore perchè in essa è il diadema del cuore che rimane In seguito poni il fermento con la predetta terra, perchè i filosofi dicono che il fermento è l'Anima; e il corpo umano, senza il suo fermento, ovvero, senza la sua Anima, non vale nulla, ed è così anche per noi, perchè il fermento è il corpo, come già prima si è spiegato, e converte le altre cose alla sua natura. Sappi anche, che sono fermento soltanto il Sole e la Luna, ossia l'oro e l'argento, che sono appropriati a questi pianeti. Infatti, così come il Sole e la Luna dominano sopra gli altri pianeti, allo stesso modo questi due corpi dominano sopra gli altri e li convertono alla loro natura, ed è per questo che da molti sono chiamati Fermento. Bisogna dunque che si introduca il Fermento nei corpi, perchè è la loro anima. E questo è ciò che disse Morieno: - Se non monderai il corpo immondo e non lo farai bianco, ed in esso non metterai l'anima, non avrai realizzata cosa alcuna in questo Magisteroh -. Si fa dunque la congiunzione del fermento con il corpo mondo, ed allora lo spirito, quando si congiunge, si rallegra con quelli, perchè sono mondati della loro natura grossolana e sono divenuti sottili. E questo disse Ascano nel libro della Turba: - Lo spirito non si congiunge con i corpi sino a che non siano perfettamente purgati delle loro immondizie -.E nell'ora della congiunzione si vedono le massime l meraviglie, perchè tutti i colori del mondo appaiono nell'operare; tanti, che mai si possono immaginare. Ed il corpo imperfetto, si colora di una colorazione ferma mediante il fermento; ed il fermento è 1'Anima.
Lo Spirito, si congiunge con il corpo mediante l'Anima, e si lega e si converte insieme con quello nel colore del fermento e diviene una sola cosa con quelli. Dalle cose suddette appare, a chi guarda sottilmente, che i Filosofi con le loro oscurissime parole hanno detto cose vere. Gli stessi Filosofi, dicono infatti nei loro libri che il nostro Lapis è di quattro elementi, perché agli stessi elementi lo hanno comparato. È già stato spiegato prima in qual modo si abbiano i quattro elementi. Hanno detto anche che il nostro Lapis è composto di corpo, anima e spirito; e hanno affermato il vero, perchè hanno paragonato il corpo imperfetto al corpo, e lo hanno fatto perchè il corpo è infermo. Hanno detto che l'Acqua è spirito, ed essa, è veramente spirito. Hanno detto che il fermento è l'Anima; perchè, come si è detto sopra, esso dà la vita perfetta al corpo imperfetto che prima non l'aveva e produce una forma migliore. Alcuni Filosofi hanno anche detto: - Se non riducete i corpi, a che divengano incorporei, cioè non corpi, non avete ancora trovate le regole per operare con i corpi; ed hanno detto il vero. Infatti, prima si fa l'Acqua, ossia l'argento vivo, p e così si fa l'incorporeo, poi con la congiunzione dello spirito, l'acqua si fa corpo E per questo che alcuni hanno detto: Converti le nature e troverai quello che cerchi. Questo è vero, perchè nel nostro Magistero prima facciamo sottile lo spesso, cioè trasformiamo il corpo in acqua; poi dell'acqua, che è cosa umida, facciamo Terra, che è cosa secca e così convertiamo le nature facendo il-corporale spirituale, e lo spirituale corporale, così come si è detto. E facciamo quello che è sopra come quello che è di sotto, e quello che è di sotto come quello che è di sopraI2; cioè lo spirito lo facciamo corpo, e il corpo spirito; come all'inizio dell'operazione, ossia nella soluzione, si fa che quello che è di sotto sia come quello che è di sopra e tutto si convertirà in Terra. È dunque reso manifesto dalle cose predette che il "nostro Lapis", sono i quattro elementi, e lo sono l'anima, il corpo e lo spirito , e il nostro Lapis, come dicono alcuni Filosofi, si fa di una sola cosa con un'altra, e certamente dicono il vero, perché tutto il Mistero si fa con l'acqua nostra, e di quella, e per quella. Infatti, essa solve gli stessi corpi, come di sopra si è detto, non con quella soluzione come credono gli ignoranti - che converte in acqua di nuvole", ma con vera soluzione filosofica. Questa, converte prima in acqua, della quale sono state inizialmente, perchè la stessa acqua calcina i corpi e li riduce in terra; poi la stessa acqua riduce i corpi in cenere. Essa incenerisce, imbianca, monda; e Morieno, giustamente dice che Azoth e Ignis lavano Latone lo mondano e gli tolgono totalmente le sue oscurità. Latone è un corpo immondo, Azoth è l'argento vivo, e congiunge corpi diversi se preparato nel modo anzidetto, con una tale congiunzione, che non potrà la potenza del fuoco separarli, né lo potranno tentativi e prove diverse. Esso difende dalla combustione del fuoco, e mette uno di quelli in un altro, e sublima i corpi, ma non con sublimazione volgare come intendono gli idioti; questi credono infatti che sublimare sia far ascendere di sopra per forza di fuoco. È per questo che prendono i corpi calcinati e li mischiano con gli spiriti sublimati: cioè col mercurio, l'arsenico e il sale ammoniaco. Con fuoco forte e subitaneo fanno ascendere i corpi con gli spiriti, e dicono poi che così i corpi sono sublimati, ma si sono ingannti e rimangono delusi, perchè dopo li ritrovano più immondi di prima. Sappi dunque, che il nostro sublimare, non è ascendere di sopra, ma il sublimare dei Filosofi è di fare di una cosa vile una cosa preziosa, e di una cosa bassa e corrotta, una cosa alta e grande, cioè pura. Così noi diciamo: - Questo uomo è sublimato; cioè elevato in dignità. Così diciamo: - I corpi sono sublimati, cioè resi sottili e trasformati in altra natura, alta, pura, monda e nobilissima. Da ciò ne deriva che, presso i Filosofi, sublimare è rendere sottile, mondare, purgare, sbiancare e rendere rosso, e tutto questo lo fa l'acqua nostra benedetta. Così dunque intendi la nostra sublimazione, ed anche il nostro discendere, distillare, calcinare, solvere,
congelare, fissare, incerare; e tutto questo si fa per il beneficio della nostra acqua benedetta, ed in questo molti si sono ingannati. L'acqua nostra, mortifica, vivifica e fa apparire per primo il colore nero nella mortificazione del corpo, mentre si converte in terra; poi appaiono molti e diversi colori prima dell'imbiancare, ma il fine di tutti è 1'Albedo. Nella congiunzione del corpo appaiono invero tantissimi colori, tanti che l'uomo non può immaginare. E diviene evidente che il nostro Magistero è una cosa sola e si fa con una sola; ed è di quattro cose come si è detto, ed è di tre cose come si è detto sopra. Sappi quindi carissimo, che i Filosofi hanno moltiplicato i nomi del nostro Lapis per nasconderlo, e lo hanno detto corporeo e spirituale, ed in verità non hanno mentito, come possono comprendere i sapienti. In esso è il corpo e lo spirito, e il corpo è fatto spirituale nella soluzione, così come lo abbiamo precedentemente spiegato. E lo spirito è fatto corporale nella sua congiunzione con il corpo perfetto ed il fermento. In questo modo lo hanno definito alcuni Filosofi, e come disse Eximeo nel libro della Turba: - Voi tutti che ricercate la scienza, sappiate che non vi è vera tintura, se non quella che si fa col nostro rame; e vi hanno posto molteplici nomi, affinchè dagli insipienti venisse inteso in un certo modo. Nondimeno l'Opera è una sola, ed è la stessa per tutti. Morieno dice poi che il nostro Magistero si assomiglia, nella sua progressione, alla creazione dell'uomo, perchè prima vi è l'unione, poi la concezione, poi l'impregnazione; come quarta cosa la nascita e, quinto, segue il nutrimento. Queste parole io ti farò intendere se sarai attento e sollecito. I1 nostro seme, che è l'argento vivo, con la terra si congiunge a corpo imperfetto; questa terra, la diciamo nostra, perchè la terra è la madre di tutti gli elementi, e ciò chiamiamo quindi unione. Quando poi la terra comincia a trattenere molto argento vivo, chiamiamo ciò concezione. Opera allora il maschio nella femmina, cioè l'argento vivo nella terra. Questo è ciò che dicono i Filosofi, ossia, che il nostro Magistero non è altro che il maschio e la femmina è la loro congiunzione. Nell'argento vivo domina l'acqua e, la terra, cresce, si motiplica ed aumenta, e questo avviene quando la terra s'imbianca, allora si dice: impregnazione,perchè la terra è già impregnata. In seguito il fermento si congiunge con il corpo imperfetto preparato come si è detto, affinchè si facciano una cosa sola nel colore e nell'aspetto, e questo viene chiamato nascita. È nato allora il nostro Lapis, e questo nato, è dai Filosofi chiamato Re. Onde, dice il Filosofo nel libro della Turba: - Onorate il nostro Re che viene dal Fuoco coronato di diadema, e nutritelo finchè pervenga all'età perfetta. Suo padre è il Sole e la Luna è sua madre. La Luna prendono come corpo imperfetto, il Sole invece come corpo perfetto. Dunque, da ultimo viene il nutrimento, finchè aumenti in grande misura. I1 suo nutrimento, è del suo latte e seme, del quale è stato inizialmente. S'imbeva il Mercurio tante volte, finchè abbia quanto basti, cioè sino alla perfezione che è il fine dell'Opera nostra.
CONCLUSIONE
Carissimo, tu puoi dunque, per le cose dette, facilmente intendere tutte le oscure parole dei Filosofi, e conoscerai che esse convergono e saprai che non vi è altro Magistero se non quello che ti ho esposto. Inizialmente, carissimo, hai la soluzione del corpo e la riduzione dello stesso alla materia prima. Poi hai la conversione dello stesso in terra; in seguito vi è lo sbiancamento e la trasformazione in aria. Infatti, distillando l'umidità che in quello si trova, si fa aereo e ascende. Poi discende, e la terra rimane calcinata, ed è allora di natura ignea. Hai anche la congiunzione di questi, l'uno con l’altro, ed hai anche la commistione dell’anima, del corpo e dello spirito insieme, e la conversione tra loro. Hai la moltiplicazione, la cui utilità è maggiore di quanto si possa con la ragione intendere.
UN FORTE ABBRACCIO COME SEMPRE
Alessandro
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Re: A. Da Villanova - Liber Perfecti Magisterii
Grazie Alessandro,per il tempo che ci dedichi.
Fraternamente
Salvatore
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Salvatore
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Re: A. Da Villanova - Liber Perfecti Magisterii
CONCLUSIONE
Carissimo, tu puoi dunque, per le cose dette, facilmente intendere tutte le oscure parole dei Filosofi, e conoscerai che esse convergono e saprai che non vi è altro Magistero se non quello che ti ho esposto. Inizialmente, carissimo, hai la soluzione del corpo e la riduzione dello stesso alla materia prima. :
(è la presa della materia nostra,sale impuro,pietra grezza,piombo saturnino:la nostra natura spirituale,lamente soggettiva,l'io inferiore corrotto e coperto dalle incrosatazioni della materia)
Poi hai la conversione dello stesso in terra;(terra vergine,che prima da terra nera diventa bianca lavata nella rugiada di maggio, nell'acqua ricavata dai vapori del fuoco interiore che salendo nella storta o vaso ridescendono per le pareti per il lavaggio del morto)
in seguito vi è lo sbiancamento( è la fine dell'opera al nero ove la materia diventa bianca,come ?...)
e la trasformazione in aria. (liberando il corpo sottile o mercurio dei filosofi)
Infatti, distillando l'umidità che in quello si trova, si fa aereo e ascende. Poi discende, e la terra rimane calcinata, ed è allora di natura ignea.(per l'appunto come si diceva,si libera il sottile,l'aria,poi ridescrnde con attreibuti rinnovati ricevuti dal superiore,e ricadendo nella materia si riunisce allo zolfo igneo,e avviene la purificazione e calcinazione ,rinnovazione profonda della nostra materia)
Hai anche la congiunzione di questi, l'uno con l’altro, ed hai anche la commistione dell’anima, del corpo e dello spirito insieme, e la conversione tra loro. Hai la moltiplicazione, la cui utilità è maggiore di quanto si possa con la ragione intendere( è lo stato di purificazione sottile della nostra coscienza profonda,il mercurio(anima) come stato animico rinnovato(cioè coscienza animica ,che riflette l'archetipo messaggio dell'anima) sperimenta con lo spirito(la volontà d'essere" ESSERE") nel corpo il perfetto equilibrio dei tre componenti della nostra struttura reale ed essenziale. è il primo passo attraverso l'equilibrio interiore posto tra mondo inferiore e mondo superiore. la purificazione del sale,la materia bianca: il fanciullo filosofico.
fraternamente:Nikas
Re: A. Da Villanova - Liber Perfecti Magisterii
Salvatore ha scritto:Grazie Alessandro,per il tempo che ci dedichi.
Fraternamente
Salvatore
Grazie anche a Te Salvatore e non basta a ringraziarti per le belle cose che offri, sono sicuro che in molti le leggono.
Fraternamente
Alessandro
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Ven Giu 15, 2012 9:07 pm Da chiara
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Lun Giu 04, 2012 2:38 pm Da chiara
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Ven Mag 25, 2012 2:54 pm Da chiara
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Gio Mag 24, 2012 5:50 pm Da chiara
» cosa accadra' a questa umanita'? ai nostri bambini
Gio Mag 24, 2012 4:03 pm Da chiara
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Ven Apr 27, 2012 1:35 pm Da chiara
» la morte dell'anima
Mar Apr 17, 2012 4:10 pm Da chiara
» BUONA PASQUA DI RISURREZIONE A TUTTI
Dom Apr 08, 2012 12:04 pm Da Alessandro