RESOCONTO SU MALANGA .parte prima

Alla fine dei conti,tutto quanto ha detto Malanga con la sua tecnica espressiva di uomo di scienza sul mondo dell’anima,di Dio e del creatore,della genesi umana era già ben conosciuto nel mondo della spiritualità della scienza esoterica cabalistica e nella mitologia delle antiche religioni compresa quella della descrizione cristiana sugli angeli e demoni.

Nelle sue ricerche attraverso studi sul fenomeno delle adduzioni alieni ha scoperto l’esistenza dell’anima di cui già molti credevano nella sua esistenza senza necessita ricerca,per cui già questo basta per capire che Malanga è un convertito dalla scienza della fisica(anche quantistica se vogliamo)alla scienza dell’anima,anche lui ha avuto un principio di riflessione dovuto al mettere il dito nella piaga come S. Tommaso per avere una conversione e credere all’esistenza di qualcosa di eterno che noi chiamiamo Dio e che lui chiama Coscienza dell’Anima.

Diversamente da noi la conversione di Malanga è stata una conversione ambigua se si può usare questo termine,in quanto la nostra nasce proprio dall’esigenza dell’anima,dal proprio intimo,dalla propria essenza,dalla propria natura che come voce che ci richiama al raddrizzamento originale del percorso della nostra vita. Viceversa quella di Malanga è una conversione che usando una sua terminologia diremo “ speculare “,ossia virtuale. Questo perché: innanzitutto perché non ha fatto esperienza interiore,ossia un rapporto personale della propria personalità soggettiva ,mentale,intellettuale con quella oggettiva della materia di cui trattiamo,ossia della ragione suprema o anima. Per cui potremmo dire senza esperienza mistica spirituale che avrebbe dato poi una deviazione diversa della conoscenza dell’anima dall’attuale percorso che ha intrapreso.

E quando noi diciamo percorso o esperienza mistica spirituale lo intendiamo secondo l’originalità della scienza ermetica di cui cabbala e alchimia sono le regine del sapere iniziatico, pur non volendo menzionare le esperienze della mistica cristiana,ossia del rapporto della propria anima con l’ente superiore spirituale di Cristo. La seconda parte dell’ambiguità della conversione di Malanga ove presenta la sua falla consiste nella sua presa diretta di sigillare,protocollare e documentare la storia dell’anima di Dio e del creatore e di tutte le sue trovate in un quadro preciso matematico,algebrico e quantistico,quasi che Dio,l’anima,la coscienza fossero possibile ridurle in linguaggio scientifico e non solo,applicando tutte le qualità dell’anima e l’anima stessa a concetti ,schemi di numeri,colori,dimensioni,oleografie,rapporto di spazio tempo e energia,alla stessa ragione di cui l’anima sembrerebbe muoversi in esse. Anzi la stessa anima,spirito e mente ,non sarebbero che espressioni in questi tre fattori,negando ogni possibilità di illuminazione pura e originale dell’anima che è proprio dell’anima se non per causa di intervento parassitario alieno.

Alla base di tutta la teoria malanganiana,sta l’assenza totale di una propria esperienza personale animica spirituale proprio perché basato attraverso le ipnosi sulle esperienze inconsce del subconscio degli addotti,che ha prodotto un risultato non della propria introspezione e quindi dire e rivelare la propria conoscenza,ma dell’intimo natura di un anima diversa da lui,e da ciò ha tratto il detto “ ha fatto tutto un fascio d’erba”,come si dice nel napoletano.

La teoria di Malanga si basa tutto sulla Coscienza dell’anima nel suo manifestarsi nelle origini per la prima volta,questa coscienza che noi chiamiamo Dio,e della creazione di due creatori di cui secondo la sua traduzione o i suoi studi ricavati prima dagli addotti e poi facendo il parallelismo con la scienza quantistica della fisica sarebbero stato la causa di una catena a reazione di errori su errori,e questa sua interpretazione alla fine è dovuto proprio perché gli manca l’istruzione diretta dell’anima,della ragione alla facoltà intellettuale e mentale,anche perché mancando di un processo iniziatico e sperimentale della coscienza propria con tutto il sapere delle antiche scuole sui miti della cosmogonia gli è venuto a mancare l’alchimia ,ossia il cambiamento ed esperienze e,quindi si è trovato con le mani ei piedi intrappolato nei fili sempre della scienza ufficiale,di cui lui si sente antagonista,ma si fa antagonista poi allo stesso modo della scienza spirituale,negando Dio,e paragonandolo solo alla semplice coscienza rivelata dell’Assoluto senza conoscere oltre il velo della coscienza,dietro a questa luce,quale meraviglioso mondo nascosto fatto di vita,di volere e volontà,che è artefice di tutto; di cui la nostra componente di Spirito e Anima sono composti e che hanno un valore universale,infinito e divino che vanno ben oltre alla sua meccanica descrizione della componente triade Anima Spirito e Mente.

Insomma: alla fine Malanga ha quantizzato Dio e l’Anima,trasportandoli in una dimensione di sapere esclusivamente scientifico,ha materializzato e reso visibile Dio. Ma dalla nostra scuola noi sappiamo che la materializzazione quando è causata da una non compartecipazione ad essa della stessa anima ,siamo nel mondo dell’affermazione,ossia del chiudere la finestra al mondo spirituale,staccare i fili che ci collegano con l’anima e vivere nel nostro mondo in un modo di soddisfazione e piacere dei sensi .

Viceversa quando la nostra obiettività di coscienza ci tiene uniti all’anima e corrispondiamo con lei,la vita assume un senso di riflessione e di cautela contro la propria affermazione egoistica,ostinandosi verso una linea esistenziale di rinuncia ai piaceri di questa ,impersonalizzandosi sempre più ad un processo di negazione che è sinonimo di evoluzione,percezione e acquisizione della propria coscienza e della propria natura di essere (e non avere) ,Anima.

Possiamo dire una cosa però: da un lato Malanga ha scoperto la realtà che noi definiamo occulta del parassitaggio e delle possessioni dei demoni e che in realtà essi sono alieni,ma da un lato assume secondo il concetto della contro iniziazione iniziatica,la figura di chi agisce senza coscienza umana ma per preciso disegno occulto come deviatore e ingannatore del cammino di trasformazione di coscienza.

In termini cristiani è un falso profeta,addirittura un anticristo che sotto le spoglie di un chimico innocuo si nasconde la parte oscura del di lui descritto come “ Uomo Primo”,cioè colui che inganna le anime degli umani,colui che agli addotti si fa sentire come il buon padre,e proprio combattendoli nelle sue ipnosi,questo uomo primo si nasconde dietro alla farsa del non rinunciatario delle sue anime. Proprio questa battaglia,questo antagonismo evidente tra Malanga e l’uomo primo nasconde la verità allo stesso Malanga che la disputa per Malanga è una cosa seria e reale,ma per l’occulto uomo primo è una farsa di cui il Malanga neanche sospetta lontanamente e minimamente.

Ma perché le cose dovrebbero stare così,perché un chimico,un uomo che si è sempre interessato onestamente al problema di persone rapite da alieni e che hanno vissuto momenti terribili nascosti sotto il velo dell’inconscio dovrebbe agire e comportarsi in un simile modo. Innanzitutto chiariamo che il Malanga non è cosciente di ciò proprio perché è arrivato a questo punto tappa per tappa nel tempo tutto immerso nel suo operare e non avendo conoscenze di contro iniziazione non ha minimamente avuto riflessione su una cosa simile. E proprio la mancanza di tempo alla riflessione perché occupato mentalmente in una continua ricerca che potesse trovare una soluzione con risposta chiara a tutti,non ha avuto il minimo sospetto nel tempo e specialmente negli ultimi tempi di essere un deviato che fa il gioco non tanto degli alieni ma precisamente dell’uomo primo oscuro.
Questo esempio,noi lo troviamo anche nel campo della religione,dove molti iniziando bene,credendo di rendersi utile e sentendosi salvatori dell’anima altrui,non si accorgono poi di subire una deviazione dal compito cui si erano prefissi o che sentivano nel cuore.

Anche nel campo esoterico,molti giovani ed inesperti iniziati appena incominciano ad entrare nei gradi superiori e quindi negli studi profondi dell’alchimia dell’anima,subiscono un influenza e si lasciano trascinare su una deviazione contraria alla voce iniziale della coscienza,per cui si dice “ controinziazione “ . e tutte queste persone operano e agiscano secondo un influenza di potere non umano nella più insospettabile e percezione di camminare su un sentiero sbagliato.

La deviazione di Malanga,non è stata subito,ma essa è stata un processo lento,talmente lento e inavvertito che è avvenuto durante il periodo delle ipnosi e della PNL,in cui gli esseri sconosciuti occulti hanno compreso il valore del lavoro di Malanga che poteva portare verso una scoperta della realtà aliena e oltre nel suo lato più arcano e profondo,causando loro un enorme danno. Per questo il s. Malanga vive ancora, e se non per altro di tanto in tanto gli fanno qualche scherzetto per tenerlo buono nella sua convinzione di buon samaritano degli addotti.